mercoledì 23 novembre 2011

Da Berlusconi a Monti.


Dalla padella alla brace.
Il governo Monti è espressione diretta del grande capitale italiano e internazionale, con suoi intellettuali organici di valore. È la prima volta che questo avviene nella storia della nostra repubblica ed è sicuramente un segno della crisi totale della classe politica.
In questi venti anni il padronato italiano ha alternato politiche di rottura populista e politiche di concertazione democratica.
L'obiettivo era sempre lo stesso: contenere il salario ed estendere flessibilità e precarietà, allargare la sfera del profitto con le privatizzazioni.
Quando le condizioni lo permettevano e si sentiva particolarmente forte, il padronato italiano ricorreva a Berlusconi e alla destra.
Se la risposta sociale e politica cresceva, allora si tornava alla concertazione. Quest'ultima ammorbidiva le scelte, le rallentava, ma non ne fermava la direzione di fondo. La novità è che oggi il sistema economico dominante salta qualsiasi mediazione politica, non si fida più non solo di Berlusconi, ma anche dell'opposizione e decide di agire in proprio.
Altro che governo tecnico, questo è uno dei più politici e ideologici tra i governi della repubblica.
È il governo che più nettamente sposa l'ideologia neoliberale.— con Mauro Miccolis, Marco Toccafondi Barni, Resistere Contro Il Regime, INFORMAZIONE LIBERA e Tony Troja